Silvia Cattori
Pierre Piccinin e la mostruosa illusione dell’ "ingerenza umanitaria"
6 luglio 2012 | Nel corso dei suoi primi due viaggi in Siria, Piccinin, professore alla Scuola europea di Bruxelles, ha potuto muoversi tra diversi gruppi di "oppositori" radicali, senza sollevare, almeno in apparenza, il minimo sospetto delle autorità siriane. Durante il terzo viaggio, quando, a suo dire, è entrato in Siria attraverso il confine libanese di Masnaa, Pierre Piccinin è stato arrestato, imprigionato, e poi espulso.
Un fine osservatore di quanto accade nel suo paese racconta
Atrocità perpetrate dall’ "Esercito siriano libero"
20 maggio 2012 | La disinformazione a proposito degli avvenimenti siriani è di tale consistenza che non ci si può fidare per niente di quello che dicono i giornalisti. Come hanno potuto i "grandi reporter di guerra" – Sofia Amara, Martine Laroche-Joubert, Christophe Kenck, Marc de Chalvron, Romaric Moins, Manon Loizeau, Paul Moreira, Edith Bouvier – entrati clandestinamente in Siria per recarsi a Baba Amr, in compagnia dei combattenti di un sedicente "Esercito siriano libero" (ESL), presentare come simpatici combattenti per la democrazia degli uomini che hanno commesso, secondo i nostri testimoni (*), delle atrocità contro la popolazione di Homs?
Abou Elkassim Britel, cittadino italiano, vittima delle “consegne straordinarie” denunciate da Dick Marty
Marocco: La realtà crudele di musulmani imprigionati e torturati
8 febbraio 2011 | Quando incontrai la signora Khadija Anna L. Pighizzini, tre anni fa, e mi raccontò la sua storia inaudita, mi si spezzò il cuore. Viveva una vita serena e tranquilla fino a quando, nel novembre 2001, fu improvvisamente assalita da ondate di giornalisti che, dopo aver diffuso ripetute menzogne, con lo scopo di associare suo marito al terrorismo, pretendevano sue dichiarazioni. Avevano ripreso quelle menzogne provenienti da servizi segreti, da un articolo di Guido Olimpio, giornalista al Corriere della Sera.
Da Tunisi al Cairo, popoli lottano per disfarsi delle loro catene
Egitto: Un faccia a faccia drammatico
1 febbraio 2011 | Quando, il 17 dicembre 2010, un giovane laureato tunisino, Mohamed Bouazizi, in preda alla disperazione si immola con il fuoco, dopo che un poliziotto aveva sequestrato le poche verdure che vendeva per sovvenire dignitosamente alle necessità della sua famiglia, chi avrebbe immaginato che il suo gesto andasse a sconvolgere il cuore di milioni di persone, accendere la Tunisia, condurre un mese più tardi alla fuga di Ben Ali ed alla caduta del suo regime, liberare popoli interi dei loro timori e condurli alla sommossa?
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